“La valigia
dello Sport” è una carrellata appassionante sulle storie di sport
che hanno superato i confini della cronaca e sono diventate Storia
con la S quella grande. Raccontate con il gusto di farlo.
Immaginate una scuola in
cui si studi, fra le altre materie, qualcosa del tipo "Storia e
storiografia dello sport applicate alla politica". Una bella
scuola. Io mi iscriverei in un posto cosi'. Immaginate ora che,
nonostante la scuola sia parecchio cool, ci sia qualche studente che
proprio non riesce a studiare, ed i suoi voti ne risentano
pesantemente.
Per completare il quadro dovete quindi ora immaginarvi
una specie di crisi, di momento da dentro o fuori, momento in cui il
suddetto studente svogliato rischi seriamente di essere o buttato
fuori o bocciato. Ecco in un momento del genere, vedetevelo lì con
la testa appoggiata al muro dello spogliatoio maschile della palestra
(queste scene vengono meglio negli impianti sportivi delle scuole, ce
lo insegnano fior di mediocri registi americani di commediole
adolescenziali). E' appoggiato lì e smadonna in tutte le lingue che
conosce perchè il giorno dopo ha un'interrogazione in “Storia e
storiografia dello sport applicate alla politica” e se prende
un'insufficienza se ne torna a lavorare nell'officina del padre, che
fra l'altro sta per chiudere perchè ci sono la crisi e
mariomonticonl'imueperoancheilpdleilpdlchetantosonotuttiuguali. Bene,
lui ha questa crisi e smadonna e gli passa accanto un amico rilassato
e in pace con il mondo che gli dice: “ma guarda che per far bene
all'interrogazione basta che ti leggi La valigia dello Sport di
Mastroluca”
Lui se lo legge, vince
l'interrogazione e dopo può ridere felice magari mangiando un kinder
bueno. Ecco, tutto questo pippone per spiegarvi che veramente il
libro di Alessandro Mastroluca potrebbe essere considerato una specie
di Bignami del rapporto storico fra sport e politica. Un bignami
gustoso però, non di quelli tetri in cui c'è solo l'ansia della
nozione da mandare a memoria. No, qui c'è il gusto pieno del
racconto, c'è la leggenda che si fa storia e poi, per dirlo alla
Vendola, narrazione.
Ho la fortuna di conoscere
Mastroluca da qualche anno ormai come scrittore prestato al tennis.
Ottimamente prestato, direi. I suoi articoli hanno sempre quel gusto
del raccontare più che l'ansia del report che ne fanno una penna
sempre gradevole da leggere. Solo una volta mi ha fatto incazzare
nella sua vita di scrittore prestato al tennis: quando nel 2008 ha
definito tennista Obamianio Murray. Ecco, una volta in cinque anni
tutti possono sbagliare. Scherzi a parte, “La valigia dello sport”
è un libro che entra nelle pieghe storiografiche di eventi sportivi
che non tutti conoscono benissimo ma anche di altri arcinoti (le
quattro medaglie d'oro di Owens, la maglietta rossa di Panatta) e ne
fa una summa essenziale ma anche illuminante per rimettere a fuoco
gli accadimenti nel loro contesto e nel loro giusto ordine
cronologico. Si capisce la storia e si capisce l'uomo, leggendo
questo libro, come spesso succede osservando lo sport. Gli episodi
che personalmente ho trovato più convincenti nel libro sono quelli
che riguardano la vera storia di Rubin “Hurricane” Carter e la
leggendaria sconfitta del basket americano per mano di quello russo
in piena guerra fredda olimpica. In questo ultimo episodio
specialmente il finale di partita è intrecciato magistralmente alla
spiegazione geopolitica della situazione e par di tornare a quel
tempo in cui c'erano due campi e non erano previste posizioni terze.
Il racconto degli ultimi convulsi, ripetuti e mille volte analizzati
ultimi secondi del match vale da solo l'acquisto del libro.
Ma se siete
appassionati di sport, di qualsiasi sport, troverete in questo libro
ingredienti per tutti i palati, dalla geniale mano de dios di
Maradona, allo sport come strumento politico di Mussolini. Lo sport è
l'uomo che si racconta attraverso la simulazione non violenta della
guerra. La valigia di ricordi sportivi che Mastroluca ci propone è
quindi una valigia che ci dice chi siamo stati nel passato recente e
non.
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