domenica 17 febbraio 2013

Il Bignami dello Sport

La valigia dello Sport” è una carrellata appassionante sulle storie di sport che hanno superato i confini della cronaca e sono diventate Storia con la S quella grande. Raccontate con il gusto di farlo.


Immaginate una scuola in cui si studi, fra le altre materie, qualcosa del tipo "Storia e storiografia dello sport applicate alla politica". Una bella scuola. Io mi iscriverei in un posto cosi'. Immaginate ora che, nonostante la scuola sia parecchio cool, ci sia qualche studente che proprio non riesce a studiare, ed i suoi voti ne risentano pesantemente. 

Per completare il quadro dovete quindi ora immaginarvi una specie di crisi, di momento da dentro o fuori, momento in cui il suddetto studente svogliato rischi seriamente di essere o buttato fuori o bocciato. Ecco in un momento del genere, vedetevelo lì con la testa appoggiata al muro dello spogliatoio maschile della palestra (queste scene vengono meglio negli impianti sportivi delle scuole, ce lo insegnano fior di mediocri registi americani di commediole adolescenziali). E' appoggiato lì e smadonna in tutte le lingue che conosce perchè il giorno dopo ha un'interrogazione in “Storia e storiografia dello sport applicate alla politica” e se prende un'insufficienza se ne torna a lavorare nell'officina del padre, che fra l'altro sta per chiudere perchè ci sono la crisi e mariomonticonl'imueperoancheilpdleilpdlchetantosonotuttiuguali. Bene, lui ha questa crisi e smadonna e gli passa accanto un amico rilassato e in pace con il mondo che gli dice: “ma guarda che per far bene all'interrogazione basta che ti leggi La valigia dello Sport di Mastroluca”
Lui se lo legge, vince l'interrogazione e dopo può ridere felice magari mangiando un kinder bueno. Ecco, tutto questo pippone per spiegarvi che veramente il libro di Alessandro Mastroluca potrebbe essere considerato una specie di Bignami del rapporto storico fra sport e politica. Un bignami gustoso però, non di quelli tetri in cui c'è solo l'ansia della nozione da mandare a memoria. No, qui c'è il gusto pieno del racconto, c'è la leggenda che si fa storia e poi, per dirlo alla Vendola, narrazione.
Ho la fortuna di conoscere Mastroluca da qualche anno ormai come scrittore prestato al tennis. Ottimamente prestato, direi. I suoi articoli hanno sempre quel gusto del raccontare più che l'ansia del report che ne fanno una penna sempre gradevole da leggere. Solo una volta mi ha fatto incazzare nella sua vita di scrittore prestato al tennis: quando nel 2008 ha definito tennista Obamianio Murray. Ecco, una volta in cinque anni tutti possono sbagliare. Scherzi a parte, “La valigia dello sport” è un libro che entra nelle pieghe storiografiche di eventi sportivi che non tutti conoscono benissimo ma anche di altri arcinoti (le quattro medaglie d'oro di Owens, la maglietta rossa di Panatta) e ne fa una summa essenziale ma anche illuminante per rimettere a fuoco gli accadimenti nel loro contesto e nel loro giusto ordine cronologico. Si capisce la storia e si capisce l'uomo, leggendo questo libro, come spesso succede osservando lo sport. Gli episodi che personalmente ho trovato più convincenti nel libro sono quelli che riguardano la vera storia di Rubin “Hurricane” Carter e la leggendaria sconfitta del basket americano per mano di quello russo in piena guerra fredda olimpica. In questo ultimo episodio specialmente il finale di partita è intrecciato magistralmente alla spiegazione geopolitica della situazione e par di tornare a quel tempo in cui c'erano due campi e non erano previste posizioni terze. Il racconto degli ultimi convulsi, ripetuti e mille volte analizzati ultimi secondi del match vale da solo l'acquisto del libro.
Ma se siete appassionati di sport, di qualsiasi sport, troverete in questo libro ingredienti per tutti i palati, dalla geniale mano de dios di Maradona, allo sport come strumento politico di Mussolini. Lo sport è l'uomo che si racconta attraverso la simulazione non violenta della guerra. La valigia di ricordi sportivi che Mastroluca ci propone è quindi una valigia che ci dice chi siamo stati nel passato recente e non.

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