martedì 13 agosto 2013

Due palle

Si parla un po' di tennis, giusto un po'. Gianluca Comuniello


Due palle, veramente.
Quelli che ormai, tutte le volte che si parla di Raonic, devono tirare fuori la storia che ruba, non è onesto, deve espiare le sue colpe. Il giudizio totemico della rete. Possiamo passare oltre per favore? Il canadese è nei primi dieci. Non ci si arriva semplicemente rubando una palla qua e una là. E poi, a dirla tutta, stava all'arbitro vedere quello che era successo (non è il giocatore a dover valutare se un punto è finito o meno) Ma forse Layani era troppo impegnato a fare il suo sorriso da copertina per dover anche arbitrare.


Passando ad altro: un giocatore X, dopo aver vinto una partita importante, contro un giocatore importante dice, per l'ennesima volta: "vincere il titolo qui è un grande sogno, quasi un'illusione, non sarà facile per me". Ne ha i cassetti pieni, il giocatore X, di quei trofei. Comincerei a chiamarla umiltà aggressiva, la sua. No?


P.S. Visto Federer intervistato a proposito del suo debutto a Cincinnati. Gesticolava molto. Sembrava quasi italiano, tanto gesticolava. Non l'ho mai visto cosi' meridionale. Non so cosa vuol dire, ma qualcosa vuol dire. Il passaggio migliore è quando dice "Ho perso al secondo turno a Wimbledon" e fa una piccola pausa come se pensasse "ti rendi conto delle puttanate che succedono al giorno d'oggi?"

1 commento:

Vanni Gibertini ha detto...

Finalmente qualcuno che la racconta giusta su Raonic!

Concordo su tutto.